'60 ... Emozioni
Gruppi musicali
LA STORIA DELLA CANZONE
Anche la musica cosiddetta "commerciale" può contenere elementi di notevole valore artistico e culturale, che vanno oltre la semplice funzione di intrattenimento e svago.
La canzone è il genere musicale più caratteristico del nostro Paese: attraverso le canzoni è possibile ripercorrere tutta la Storia italiana degli ultimi cento anni: le guerre e la dittatura, la ricostruzione e il boom economico, le lotte politiche e giovanili.
Oltre ad essere lo specchio dei cambiamenti della nostra società, molte canzoni sono veri capolavori musicali e poetici che meritano, anche a distanza di anni o decenni dalla loro creazione, di essere conosciute ed apprezzate non solo dagli anziani ma anche da un pubblico giovane.
“MELODICI E URLATORI”
Nel 1958 Domenico Modugno trionfa a Sanremo con “Nel blu dipinto di blu”, una canzone che porta una decisa ventata di novità nel panorama della canzone italiana.
Sul finire degli anni Cinquanta si affermano in Italia alcuni cantanti che prendono a modello i “rockers” americani come Elvis Presley, Paul Anka e i Platters.
Nel 1958 Tony Dallara lancia la prima canzone rock italiana: “Come prima”.
Si crea così una spaccatura tra due categorie di cantanti:
i “melodici” che restano legati alla tradizione
gli “urlatori” che accolgono nelle loro canzoni gli elementi tipici del rock and roll.
Fra gli “urlatori” vengono inseriti in un primo tempo personaggi emergenti quali Mina, Adriano Celentano e Gianni Morandi. Questi artisti nel corso degli anni daranno però prova della loro bravura fino ad essere ancora oggi considerati fra i migliori cantati italiani.
“I COMPLESSI BEAT”
Una seconda svolta nel panorama della canzone italiana avviene nella seconda metà degli anni Sessanta.
In questo periodo alle influenze del rock americano cominciano a sommarsi quelle del movimento beat inglese. Così anche in Italia nascono i primi complessi che prendono a modello principalmente i gruppi inglesi dei Beatles e dei Rolling Stones.
I nomi storici di questi complessi italiani sono:
- I Giganti
- L’Equipe 84
- I Dik Dik
- I New Troll
- I Nomadi
- I Pooh
- Gli Showmen (nella nostra Napoli)
Questi gruppi inizialmente si limitano ad imitare lo stile dei gruppi stranieri, ma ben presto svilupparono uno stile originale, legato alla tradizione melodica italiana.
Alcuni complessi, come la PFM (Premiata Forneria Marconi) e le Orme accolsero invece le tendenze più sperimentali del rock, senza ottenere però un grande successo di pubblico.
“I CANTAUTORI”
Il vero elemento di novità nella musica italiana degli anni Sessanta fu l’avvento di un gruppo di musicisti che prendevano a modello gli “chansonniers” francesi come Jacques Brel, Juliette Gréco, Gilber Bécaud, George Brassens, Charles Aznavour e altri.
In Italia questi musicisti furono chiamati “cantautori” perché, come i loro colleghi francesi, scrivevano i testi e componevano la musica delle proprie canzoni.
CANTAUTORE = CANTANTE + AUTORE
Le principali caratteristiche delle canzoni dei cantautori erano:
Melodie semplici, ma non banali.
Accompagnamento spesso affidato ad un solo strumento (chitarra o pianoforte) suonato dal cantante stesso.
Massima importanza data al testo che affrontava a volte temi di argomento sociale ma soprattutto rinnovava il repertorio di temi tradizionali (come l’amore e la famiglia) evitando i luoghi comuni e le banalità.
I cantautori più importanti degli anni Sessanta furono quelli appartenenti alla cosiddetta “scuola genovese”:
I cantautori più importanti degli anni Sessanta furono quelli appartenenti alla cosiddetta “scuola genovese”:
- Umberto Bindi
- Gino Paoli
- Luigi Tenco
- Bruno Lauzi
- Fabrizio De André
In quegli anni si affermarono però anche i milanesi Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci, l’astigiano Paolo Conte e l’istriano Sergio Endrigo.
Nello stesso decennio emersero figure femminili come Milva, Ornella Vanoni e Mina che avrebbero dominato a lungo il panorama musicale italiano spaziando anche al di fuori della musica leggera.
La canzone italiana negli anni Settanta.
Negli anni Settanta i complessi beat e rock che si erano affermati nel decennio precedente perdono progressivamente la loro carica innovativa.
Il fenomeno dei cantautori continua invece a diffondersi coinvolgendo nuove generazioni di musicisti. Durante gli anni Settanta si afferma un nuovo gruppo di cantautori:
a Roma
- Lucio Battisti, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni, Renato Zero
a Milano
- Eugenio Finardi, Angelo Branduardi , Roberto Vecchioni
a Genova
- Ivano Fossati
a Bologna
- Lucio Dalla, Francesco Guccini
a Napoli
- Edoardo Bennato, Pino Daniele
in Sicilia
- Franco Battiato
Ciascuno di loro sviluppa uno stile personale traendo ispirazione dai più diversi generi musicali: dal jazz al folk, dalla musica medioevale a quella etnica.
Questa generazione di cantautori si distingue da quella precedente per la maggior importanza attribuita all’aspetto “musicale” delle propri canzoni:
- utilizza un maggior numero di strumenti musicali
- arricchisce le proprie melodie con raffinati arrangiamenti.
Sicuramente chi ha vissuto la propria giovinezza negli anni '60 non immaginava che quel periodo sarebbe entrato in maniera così indelebile nella storia dell'umanità. Per quanto possano essere studiati e analizzati quegli anni, forse mai si riuscirà a capire fino in fondo perché sono considerati così "Favolosi" e perché tanti ragazzi delle generazioni successive abbiano manifestato l'impossibile desiderio di aver vissuto la propria giovinezza proprio in quel magico decennio.
Certo, un mondo come questo che ha paura del futuro tende a voltarsi al passato; ma perché proprio verso quegli anni? Forse perché allora si era proiettati verso il futuro. Il cielo e i fiumi erano azzurri e lo spazio non faceva paura. La luna, cantata dagli innamorati agli inizi degli anni '60, fu conquistata dall'uomo nel 1969. Tutto sembrava possibile e raggiungibile, anche il benessere e la pace. Negli anni '60 fu importantissimo il ruolo avuto dalla cultura, diventata accessibile a tutti. Nel passato, solo i figli dei ricchi potevano andare oltre le scuole elementari. Col boom economico, anche i figli di operai e contadini poterono accedere alle scuole superiori. L'uscire dal proprio paese, l'andare a studiare nelle città, lo stare insieme, il frequentarsi, l'unione di tanti ragazzi di diversi ceti e culture provocò il primo vero scambio di energia tra i giovani. Quella fu la vera rivoluzione. Per la prima volta, nella storia dell'umanità, i ragazzi rifiutarono di obbedire ciecamente ai genitori, ma sentirono l'esigenza di avere un dialogo con loro. I giovani volevano una parte attiva nelle decisioni sulla propria vita, chiedevano le chiavi di casa, fino allora mai concesse ai minorenni (e la maggiore età era a 21 anni).
Il periodo dal 1966 al 1969, in particolare, fu veramente magico, perché si respirava la conquista di una libertà non ancora strumentalizzata da industrie di hamburger o di falsi miti da vendere ai giovani. Ecco perché quel momento storico rimarrà irripetibile, perché per la prima volta il "sistema" venne preso in contropiede, ancora impreparato ad affrontare un mondo giovanile che pretendeva di contare e voleva appropriarsi dei propri strumenti di comunicazione, in particolare la musica. Le canzoni non furono solo la colonna sonora di quel periodo magico, ma contribuirono a diffondere quell'energia che c'era nell'aria. Nei primi anni '60 il rock'n'roll, cantato in Italia da personaggi emergenti come Adriano Celentano e Little Tony, l'avvento degli urlatori, come Mina o Tony Dallara, scuotevano la melodia tradizionale italiana. C'era l'autoemarginazione dei primi cantautori genovesi, Bindi, Tenco, Paoli, De André. Poi l'esplosione internazionale di Beatles e Rolling Stones portò anche in Italia il fenomeno Beat. I venti di protesta americani influenzavano moltissimo gli autori di testi, che traducevano pure Bob Dylan. Anche l'amore veniva finalmente cantato in maniera meno mielosa e più realistica. Oggi, di quegli anni, rimane forse solo la musica. Ed è proprio grazie a quelle canzoni che i ragazzi di ogni generazione avranno per sempre un contatto con quel magico periodo. Erano gli anni di Mina e Celentano, Morandi e la Pavone, Modugno e Claudio Villa, Milva e la Vanoni, Paoli e Luigi Tenco, Equipe 84 e Rokes...
Realizzare un'opera che raccogliesse il decennio musicale sicuramente più importante del millennio, non poteva non essere un lavoro immane di pochi addetti ai lavori e sicuramente amanti non poco di quegli anni.
Grandi artisti sono riusciti a creare qualcosa che si ritiene importante (e forse "fondamentale"), non solo perché immortalerà canzoni storiche, ma anche perché è importante ricordare o riscoprire il passato, per non ripeterne gli errori e catturarne tutta l'energia positiva che ci deve aiutare ad affrontare la nostra vita di oggi.
Dopo tale premessa, per la quale si intende ringraziare il grande Red Ronnie, per la sua introduzione all'opera discografica "I favolosi anni '60", ci rimane soltanto da dire che l'iniziativa per la realizzazione di tale gruppo nasce da un'idea che da circa un ventennio balenava nella mente di Sebastiano Molaro e Nicola Caprio, vecchi amici di infanzia, con la stessa passione, la musica, ma quella "Musica" che ha fatto grande il nostro Paese ad iniziare dal bel canto, dalla musica popolare, dai melodici e anche dai primi urlatori. Per motivi organizzativi non si era mai riusciti a realizzare questo progetto fino ad oggi, che, grazie anche all'aiuto di valenti musicisti cui dopo faremo nome, finalmente vede prendere forma.
Con questo gruppo non si vuole certamente scavalcare i "Grandi" o prenderne il posto ma almeno in occasioni particolari far rivivere ai giovani, ai meno giovani ma anche agli anziani un periodo unico ed irripetibile della storia della canzone italiana. Ecco anche il motivo per cui questi amici musicisti hanno voluto rispolverare "... la musica nei ricordi".
Di seguito l'elenco dei musicisti e dei cantanti che compongono il gruppo:
Arrangiamenti, tastiere e direzione: | Sebastiano MOLARO | |
Chitarra acustica ed elettrica: | Vincenzo DI MONDA | |
Basso elettrico e Contrabbasso: | Pasquale CALIENDO | |
Batteria: | MarioTERRACCIANO | |
Percussioni: | Giuseppe SANTELLA | |
Clarinetto: | Pasquale NAPOLITANO | |
Sax Contralto: | Giuseppe VERNACE | |
Sax Tenore: | Franco CALVINO | |
Sax Baritono: | Giuseppe NAPOLITANO | |
Tromba: | Carlo NAPOLITANO | |
Trombone: | Mario GINI | |
Cantanti: | Nicola CAPRIO | |
Clelia CACCIAPUOTI | ||
Rosario ESPOSITO |